giovedì 26 febbraio 2009

Frustrated. And trash.

Parlare di lobotomia penso sia riduttivo visto l’oblio dilagante in cui si sconfina ogni giorni di più.

Esterrefatta e incredula alla vista di decisamente troppe oscenità.

Sentire personaggi che basano tutto unicamente sulla propria valenza estetica biasimare i cosiddetti “transessuali” trovo sia una delle atrocità più insulse e ridicole accadutemi ultimamente: un EMO -mio conoscente- discrimina i TRANSESSUALI affermando che “si conciano così solo per farsi vedere, dando valore solo all’apparenza, in quanto essa non rispecchia ciò che realmente sono. Dovrebbero imparare ad accettarsi.”

Non so. Penso non si necessitino eventuali riflessioni sulla cosa, discorsi relativi che non celano alcunché, forse indegni di una risposta che, colpa dell’indole, non ha tardato a sopraggiungere.


Una lieve angoscia carezza e subissa le giornate, incombenze mai sbrigate, progetti affissi a pareti cerebrali attendenti solo della donzella sullo scooter munita di spatola attua ad espellere il cartello vendesi, concetti troppo complessi da esplicare e condividere ché i pensieri miei sono miei e basta, “far evaporare la noia attraverso una sigaretta che non si spegne mai e non si spegne mai e non si spegne mai e non si spegne mai”.


E poi la gratitudine, e poi l’amore, e poi la fierezza, e poi ancora l’amore, e poi il senso d’orgoglio, e poi di nuovo l’amore, e poi pareti di stanze che pian piano si dipingono e i primi pezzi del mobilio in attesa del camion dei trasporti, e poi altro amore.


Coccole di amori di sempre, di amori da sempre, di amori per sempre. Grazie a loro qui ancora si respira.



lunedì 23 febbraio 2009

Numeri e Formule.

Sostenendo macigni le vertebre s’accavallano, dal metro e 70 si passa pian piano al 1,69 poi 1,68 poi 1,67, a scalare.

Prima o poi si sarà oltrepassato il limite di bassezza.

Ogni tanto ci si chiede se esista questo limite, o se, semplicemente, sia necessario illudersene.

Poi si contano i giorni, -10, -9, -8, -7.. arriva infine il 27, si inspira ossigeno puro, una bella gollata colma, e si ricomincia a immettere unicamente CO2 nei polmoni, ché troppo ossigeno alimenterebbe benessere. Sicché, non potendo vivere di pura ilarità, si sopperisce coi mezzucci più auspicabili.

Ci si conforta in basi hard core, assaporando tutta la rabbia di un trio di personcine romane e un amico un po’ kaotico, inspirare espirare, e chissene del diaframma.


Passati che sfiorano presenti, con l’unico obbiettivo di sentirsene parte, inconsapevoli delle attuali collocazioni.


..ma il vero resta vero, e il falso non si esprime.