
E poi vorrei capire perché si parli di crisi quando, ovunque mi giri, incrocio solo schiene e pance e braccia e natiche e facce abbronzate.
Tutti lì a raccontare dei loro weekend lunghi di grigliate nuotate montagnate termalate campeggiate alcolizzate e macchinate.
Andassero a fanculo le loro case vacanza e i loro nasi rossi del cazzo.
Io, ben che vada, sbuffo fino a starnutire sui soffioni dei campi coltivati di Pecetto. Abusivamente.
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