mercoledì 9 febbraio 2011

Le Cure.

Il sesso è una questione di (s)palle.
Quando incontri un uomo con le spalle larghe sai già che al 99% trascorrerai tempo divertente. In teoria la larghezza delle suddette è direttamente proporzionale alla fantomatica "potenza di percosse". In pratica non sempre è così.
Ma se ci si fermasse alla teoria ci si potrebbe ritenere soddisfatti.
Eppoi mi vien da piangere a pensare a quante spalle ancora dovrò visionare prima di decidere di volermi stabilire su uno e un solo paio. Allora mi dico "ridi e esplora, l'esperienza non basta mai". Eppure le ferite cicatrizzano, anziché rimarginare, eqquindi mi chiedo che senso abbia tentare di assolversi così pateticamente.

Vorrei essere tipsy e vorrei non essere sola ora, vorrei l'ebbrezza dell'ignoto e la dolcezza del certo.
Il fatto è che odio crogiolarmi nella noia, ma al contempo amo l'odore di stantio, quello che ti rimane addosso anche dopo ore, anche dopo docce e cambi d'abiti imprecisati, l'odore di umore che droga peggio dell'abitudine.
Poi mi piace parlare di "fattori chimici", ridere quando scopro che altri la pensano come me e sentirmi un po' meno stupida.
L'orgasmo è una questione mentale, l'approccio è annusarsi e riconoscersi. Spesso si ha la tendenza a voler intendere aromi che invece non esistono, penso lo si faccia per una necessità di calore. Eppoi ci son le emanazioni unilaterali, quelle danno batoste sorprendenti, per nulla ben assestate.
Non so mai come scusarmi per la volubilità che mi contraddistingue, affermo che "son fatta così", e torno un sacco teen nel giustificarmi in maniera tanto abietta.
Dicono che son sordida, a me piace pensare d'essere onesta.
Ritorno a pensare alle (s)palle, ché quando son belle fan ridere gli occhi e tremare le gambe.


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