martedì 26 maggio 2009

Heltah Skeltah Inside.




Tu! T'ho visto fottuto dandy travestito da bohémien. Cos'è, hai abbandonato le tue richezze per noia, per poi tornare alla tua cazzuta noia nel giro di 3-4 mesi?
Siete tutti schifosamente uguali. Borghesi neo arricchiti delle palle, rincorrete le vostre giornate a filosofeggiare su spunti altrui e musiche rappresentative del genere che ora più vi si addice.
Ridicoli quasi quanto le vecchie alla fermata del bus, croce al collo e Oggi in mano, leccandosi la lingua alla Fantozzi, eccitate dalla notizia più succosa e finte scandalizzate dalle tette della porno velina di turno -che moralità- che poi al buio ci si sditalinano sopra, le laide porche.
Attendo il vostro ritorno alla camicia a manica corta e catenina in oro giallo.

I pugni nello stomaco fanno meno male di una vita di distruzioni.
Ansie inutili per sorrisi assenti, quando sarà torneranno.

Voglia di scopare, scopare fino a non sentire più niente. O "fino a farmi ridere".
E poi crogiolo in fiumi di gin e martini rosso, senza la paura di finire le sigarette.
100 km quadri di pareti interamente finestrate in open space, tele bianche, oli e matite e pennelli e forbici e pantoni e riviste e foto ovunque, coperte per terra, vani vuoti da non riempire, una sola pentola per la pasta e le cipolle e i peperoni, qualche libro, un mac, e il bullo.
Luce solare fino al buio, poi si dipinge sulle notti d'affanno e conquista, appuntando pensieri su pavimenti vergini.

Vite impossibili e impossibilità di vite.

Insofferenza e dolo, rassegnazione e rabbia, malinconia e aspettativa.
Per esser personalità duplici, mirando alla versatilità poliedrica animata da ideali costanti e veri.

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